DEDICA UN WEEKEND A FARE ORDINE NELLE TUE RELAZIONI
E A RITROVARE I MOVIMENTI DELL’AMORE.
WEEK END 2-3 Marzo 2019
Sabato ore 14-20
Domenica 3 ore 10-18
Conduce: dr.ssa Daniela Iacchelli
Studio Spaziovivo Via Saffi,8 Bologna
ISCRIZIONI: entro il 22/2 inviando il Modulo a questo link
COME FUNZIONANO LE SESSIONI DI GRUPPO DI COSTELLAZIONI?
Prassi preliminare:
COLLOQUIO PRELIMINARE: per chi non ha mai costellato o per chi si sente confuso, di solito è auspicabile un incontro individuale precedente l’incontro di Gruppo. Prima dell’incontro richiedo la compilazione di un Questionario sul proprio Albero Genealogico (vai a: https://www.danielaiacchelli.net/domande-albero-genealogico-costellazioni-familiari-sistemiche-bologna/ ).Questo viene poi elaborato con cura durante il colloquio. Di solito risulta molto efficace costruire il proprio Albero Genealogico poichè aiuta a portare a coscienza tante persone e fatti che restavano nell’inconscio. Invito la persona a focalizzare l’ambito specifico del suo disagio e il problema per cui cerca di far pace o trovare una soluzione. Si metteranno poi in risalto gli elementi essenziali su cui focalizzarsi in attesa del Gruppo. La persona viene anche orientata ad acquisire una visione sistemica del problema,a comprendere cosa significhi “presenza consapevole” e “seguire il flusso”,infine a percepire se ci sia la necessaria forza ed apertura per questo tipo di lavoro che richiede una buona capacità di ordinare il materiale che emerge e anche una discreta forza di elaborazione.
NEL GRUPPO
- Utilizzando il mio Metodo Metamorfico solitamente faccio iniziare i Gruppi di una giornata o di un week end con un lavoro corporeo per sciogliere le tensioni che impediscono il fluire dell’energia vitale e della consapevolezza profonda. Questo aiuta anche a creare un’atmosfera di gruppo più rilassata e confidenziale.
- Segue poi una parte di Respiro Consapevole e ascolto profondo di sè per fare il silenzio necessario a far emergere le risorse dell’anima più efficacemente impegnata nel cambiamento.
- L’ultima parte della preparazione è un breve lavoro esperienziale per tutti per comprendere come fare a “seguire il flusso”, a sentire il “campo” e a interagire lasciandosi muovere senza interferire quando si rappresenta.
- In questa atmosfera di raccoglimento, centratura in sè,“presenza” e “capacità di stare nel flusso”, si inizia il lavoro vero e proprio in cui cercheremo le “buone soluzioni” che portano pace nella nostra vita e in quella di tutti. La domanda che sottintende a tutto il lavoro è quella suggerita da B.Hellinger: “Cosa farebbe l’Amore qua?”.
- .Costellare , “mettere in scena”: l’interessato viene aiutato ad individuare la difficoltà principale per cui cerca una soluzione e a formulare la “giusta domanda”. Sceglie in modo spontaneo,tra i presenti, persone che “rappresenteranno”se stesso e i componenti del suo sistema di riferimento e le dispone nello spazio predisposto in relazione tra loro. I cosiddetti “Rappresentanti” dovranno fare silenzio della propria mente e seguire il flusso di informazioni proveniente dal “campo” familiare messo in scena, dovranno semplicemente farsi muovere nel corpo e nell’anima senza interferire. Chi costella sarà seduto al di fuori del “campo” e potrà così osservare, senza identificarsi totalmente,le interazioni all’interno del suo sistema. Chi conduce può individuare un movimento affettivo bloccato, un componente fuori posto nel sistema, dimenticato o escluso, un irretimento negativo o un archetipo da contattare. Suggerisce gesti, posizioni nuove o delle frasi che aiutano tutti a trovare posto, pace e armonia. Chi costella verrà invitato ad entrare in scena al momento opportuno così da poter interiorizzare e integrare le novità necessarie a creare in sè una nuova mappa più ordinata sperimentando i movimenti dell’anima che lo liberano dal passato.
- Rappresentare: chi se la sente, si mette al servizio del sistema familiare che viene messo in scena. Ha il compito di lasciarsi muovere e seguire il flusso senza interferire. Già questa attitudine è una risorsa straordinaria da sperimentare ed inoltre ha l’opportunità di farsi attraversare da emozioni,sentimenti ed esperienze che gli sono mancate o che gli permettono di vedere un proprio problema da una nuova angolatura. Ad esempio, chi è fortemente identificato con la “vittima” potrebbe trovarsi a rappresentare “il carnefice”, o chi è ancora arrabbiato come figlio potrebbe rappresentare il genitore e sentire quali emozioni appartengono a quella “posizione” Dà aiuto, ma nello stesso tempo lo riceve in condizioni di quiete e presenza consapevole.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!